Anche quest’anno ho superato con entusiasmo la settimana della moda. Importante evento milanese che ha reso la città di Milano uno tra i brand più famosi al mondo.
Gli eventi che costellano le sfilate devono essere unici e sbalorditivi come gli stessi capi che occupano le passerelle.
Il déjà vu non esiste.
La cosa più bella di far parte di un team dell’organizzazione dell’evento? Il continuo confronto con scenografi, responsabili marketing, stilisti e produttori di tutto il mondo.
La cosa più brutta? Il continuo confronto con scenografi, responsabili marketing, stilisti e produttori di tutto il mondo.
Non è un errore di battitura, è esattamente così.
Nella moda ogni richiesta, ogni esigenza è un ordine, la parola “non si può“ deve essere dimenticata e sostituita con “sarà fatto.”
Tante teste, tante idee meravigliose e il massimo impegno per realizzare tutto. Dopo mesi di lavoro dobbiamo comunque essere pronti anche a cambiare due giorni prima dell’evento gli allestimenti: perché lo stilista a cambiato idea! (lo dico perché mi è già successo ). Quando inizia la produzione per un evento legato alla moda non è necessario entrare negli archivi di eventi già realizzati, va tutto Ideato, costruito, realizzato con un’ottica completamente nuova rispetto a quanto già compiuto in trent’anni.
Non esistono schemi non esistono regole d’accoglienza, ogni progetto sovversivo vince su tutto.
Anche quest’anno, per il terzo anno, sono entrata nel team per l’organizzazione dell’evento più famoso ed esclusivo della settimana: i Green Carpet Fashion Awards, la cena di gala conclusiva realizzata nel grande cortile manierista di palazzo Marino (coperta con un tetto trasparente per garantire uno spazio coperto) che ospita celebrità, stilisti ed imprenditori protagonisti della moda internazionale.
L’input iniziale era di allestire una tavola in linea con i valori eco-sostenibili per promuovere un nuovo concetto di fashion etico e rispettoso dell’ambiente e degli animali.
Moquette realizzata con plastica reciclata, stoviglie prodotte in terracotta di Deruta di svariate forme e misure, interamente lavorati a mano, secondo la più alta tradizione delle terrecotte originali Deruta.
Tutto ciò che produce la terra e’ stato inserito in un menù elaborato da una cucina a tre stelle Michelin e magistralmente servito (tre portate) in 45 minuti .
Poche righe per raccontare un modo fantastico ma, credetemi, lavorare in questo campo significa dimenticare la propria vita privata per intere settimane e dedicarsi con la massima concentrazione: nulla deve essere prevedibile e tutto irripetibile.