Se il primo gradino per dar luce ad una creatura è l’atto del concepimento (non credo serva descrizione alcuna, nel caso posso farvi un disegno) per un un evento, è l’incontro con il cliente che ti chiede di rendere tangibile un’idea.
Dopo l’incontro inizi ad elaborare varie soluzioni, esaminando attentamente ogni fattore che costituirà l’evento: logistica, numero ospiti, localizzazione, durata, mood, finalità... Esattamente come quando desideri un figlio, ipotizzi sempre come potrebbe essere tenendo in considerazione le caratteristiche fisiche o caratteriali del papà (anche se non ho ancora conosciuto qualcuno che abbia avuto un figlio esattamente come se lo immaginava: la vita si diverte sempre a sorprenderci).
Il tempo di analisi da parte del cliente/committente del progetto sottoposto corrisponde al tempo di attesa ansiosa che si ha quando si attende il responso del test di gravidanza. Nessuna linea: nessun lavoro, ritento con una nuova proposta.
Due linee: l’evento è mio!
Da questo momento inizia la gestazione dell’evento e mi attivo per dare dimensione, espressione e suono al mio progetto.
In primis: selezionare e convocare i fornitori e i collaboratori piu idonei e professionalmente competenti per la formazione e lo sviluppo di quell’evento specifico. Quale donna dopo un test positivo non si è attivata per cercare un’ostetrica alla quale chiedere supporto, competenza e incoraggiamento per la durata della gravidanza e per il rush finale? (Per me è stato facilissimo visto che la mia sorella gemella è la migliore ostetrica al mondo).
Fatta la squadra si entra in campo e si inizia a giocare: unico avversario il tempo.
Più si avvicina il grande evento più il progetto cresce e ti rendi conto di amare sempre di più ciò per cui lavori.
E poi arriva il grande giorno in cui vedi e tocchi il sogno che hai alimentato per mesi.
Ma attenzione, c’è sempre un ma... Non crederete che mi sia dimenticata di quel momento che precede ogni parto e che trasforma ogni donna in una Wonder Woman vero?
Il travaglio, ossia la durata dell’
In quel mentre non dormi, non mangi, non ti siedi, non rispondi se chiamano i figli, dirigi, controlli, ti senti al centro di tutto...
Poi superi tutto, come ogni partoriente possiede dentro di sé tutte le risorse e le competenze necessarie per “farcela” brillantemente cosi anche ogni event planner professionista ha la conoscenza e consapevolezza dei tempi, dei meccanismi e delle sensazioni per vivere e gestire con maggiore tranquillità e controllo tutte le fasi decisive dell’evento.
“Con dolore partorirai i tuoi figli”
Libro della Genesi.
Non è una punizione Divina, è vivere la sofferenza come mezzo per raggiungere la gioia, perché se la donna non provasse dolore non si libererebbe mai della creatura che si è plasmata nel sul ventre.
Infine, io, come ogni donna al termine del parto, quando vede il risultato di un duro lavoro dimentico immediatamente la fatica, l’affanno, le tensioni e inizio a gioire per aver dato alla luce un nuovo evento.